Superfosfato Singolo (SSP)

Il Superfosfato Singolo (SSP) è stato il primo fertilizzante minerale commerciale ad essere scoperto, negli anni ’40 del XIX secolo, che ha portato allo sviluppo della moderna industria dei fertilizzanti. Un tempo il fertilizzante più usato al mondo, l’SSP è oggi ampiamente sostituito da altri fertilizzanti a base di fosforo (P), a causa del suo contenuto di P relativamente basso.

Superfosfato Singolo

L’industria moderna dei fertilizzanti è stata avviata negli anni ’40 del XIX secolo con la scoperta che l’aggiunta di acido solforico al fosfato presente in natura produceva un fertilizzante solubile eccellente, a cui è stato dato il nome di superfosfato.

Inizialmente, gli agricoltori utilizzavano ossa animali macinate per ottenere questa reazione, ma i depositi naturali di fosfato di roccia (apatite), appena scoperti, offrivano l’opportunità di sostituire la limitata disponibilità di ossa con una sostanza largamente disponibile e più facile da maneggiare. La produzione di SSP è simile a quella che avviene naturalmente con le ossa o l’apatite nei terreni acidi. La tecnica di base è cambiata pochissimo nell’ultimo secolo. La roccia fosfatica macinata viene fatta reagire con acido solforico per formare un semisolido che si raffredda per diverse ore in una tana. Il materiale plastico viene poi trasportato in un cumulo di stoccaggio per diverse settimane di ulteriore indurimento. Il materiale indurito viene quindi granulato o vagliato per ottenere le dimensioni appropriate.

La reazione chimica generale è: Ca3(PO4)2 [fosfato di roccia] + 2 H2SO4 [acido solforico] ? Ca(H2PO4)2 [fosfato monocalcico] + 2 CaSO4 [gesso].

Poiché l’SSP contiene sia fosfato monocalcico (MCP, chiamato anche diidrogenofosfato di calcio) che gesso, non ci sono problemi di smaltimento dei sottoprodotti del fosfogesso, come avviene invece nella produzione di altri comuni fertilizzanti a base di P.

L’SSP è noto anche come superfosfato ordinario e superfosfato normale. A volte viene confuso con il perfosfato triplo (TSP), che si crea quando il fosfato di roccia reagisce con l’acido fosforico.

Superfosfato Singolo in uso agricolo

L’SSP è un’ottima fonte di tre nutrienti per le piante. Il componente P reagisce nel terreno in modo simile ad altri fertilizzanti solubili. La presenza di P e zolfo (S) nell’SSP può essere un vantaggio agronomico nei terreni in cui entrambi i nutrienti sono carenti. Negli studi agronomici in cui è stata dimostrata la superiorità dell’SSP rispetto ad altri fertilizzanti a base di P, ciò è solitamente dovuto alla presenza di S e/o Ca. Quando è disponibile a livello locale, l’SSP è ampiamente utilizzato per la concimazione dei pascoli in cui sono necessari sia il P che il S. Come fonte di solo P, l’SSP è spesso più costoso di alcuni fertilizzanti più concentrati, il che può spiegare perché la sua popolarità è in calo.

La manipolazione dell’SSP non richiede particolari precauzioni. La sua efficacia agronomica è simile a quella di altri fertilizzanti fosfatici secchi o liquidi. La perdita di P nel deflusso superficiale dei campi fertilizzati può contribuire a problemi di qualità dell’acqua.

Superfosfato Singolo altri usi

L’SSP viene utilizzato principalmente come fonte di nutrimento per le colture. Tuttavia, l’MCP e il gesso, i due ingredienti principali dell’SSP, sono ampiamente utilizzati in molti prodotti. Ad esempio, l’MCP viene comunemente aggiunto per arricchire i mangimi animali. Viene inoltre utilizzato abitualmente come agente lievitante per far lievitare i prodotti da forno. Il gesso è ampiamente utilizzato nell’industria edilizia, alimentare e farmaceutica.